Wednesday, March 07, 2007

..perchè San Remo è San Remo!

Dopo mille combinazioni diverse ... da Fabio Fazio a Bonolis, da Chiambretti a Dulbecco si è tornati al Pippo Baudo di sempre, perchè il festiva è Pippo Baudo così come Striscia la notizia è Ezio Greggio e Enzo Iacchetti.
Un Baudo elegante ma un pò stantio come una torta rimasta in frigo per troppo tempo al fianco di una Hunzicher giovane, brillante, sicura di sè e incredibilmente disinvolta rispetto alle colleghe degli anni passati, che di comico facevano solo le papere, impacciate persino nel pronunciare il loro nome.
Bello il carosello di canzoni che non hanno disatteso le aspettative del pubblico.
Una Michelle grintosa, di un fascino completo messo in luce da splendidi vestiti holliwoodiani molto..costosi, unico neo il cachè della presentatrice che ha sfiorato il milione di euro!!... inclusi i vestiti, truccatrice, ecc...che alla fine le lasciano in tasca solo 500.000,00 euro! Che miseria! Un esagerazione davvero che rende questo personaggio femminile inevitabilmente meno simpatico e spontaneo di quello che è. Possibile che una donna con cervello sia così rara da costare una fortuna? In un Italia di conti in tasca, di stime, di tasse infinite sembra incredibile che la RAI, un servizio pubblico che paghiamo tutti con un canone consistente, sborsi 1.000,000,00 di euro con tanta facilità...non per servizi o programmi culturali ecc...Sarebbe stato più giusto che andassero al vincitore Simone Cristicchi che ha scritto e cantato una canzone coraggiosa che affronta il problema della malattia mentale, un mondo parallelo al nostro, di grande sofferenza e dolore.
Pensando ancora alla Hunzicker al Festival di San Remo mi viene in mente uno sbarbato Ramazzotti che esordiva proprio in quel palco fiorito, da li prendevano inizio la sua carriera e la sua fama da cui ha attinto anche lei per farsi conoscere. Insomma il Festival di San Remo sarà un programma obsoleto, classico e di vecchio stampo ma in Italia è ancora un punto di partenza e un punto di arrivo per molti.

Teresa Manicardi ©

Censura - Abiura




Del libro "Pasque di sangue" scritto dal professor Ariel Toaf, studioso del mondo ebraico, ebreo, figlio del rabbino Toaf, pubblicato in Italia dall' edizioni Mulino, non c'è più traccia.
E' scomparso da librerie, biblioteche,università, ritirato per volere dell'autore dopo le pressioni psicologiche subite dal mondo ebraico e dopo le numerose mail di minaccia. Con l'abiura l'autore ha dovuto "rinnegare" il libro che gli era costato studi e sacrifici. Il testo è uno studio storico sui riti di sangue che, secondo alcune teorie, vennero compiuti nel 1400 circa da alcuni ebrei su bambini cristiani.
Nel programma Matrix l'autore intervistato si mostra mortificato e con le lacrime agli occhi per il polverone che ha sollevato il suo libro. Mai avrebbe voluto questo, tanto che aveva pensato di dedicarlo a suo padre.
A difenderlo Sergio Luzzato professore di storia moderna all'università di Torino in un articolo del Corriere della Sera, che afferma che tale censura rappresenta una sconfitta nella libertà di stampa e dimostra la presenza di una "lobby" così forte da riuscire a veicolare ciò che si può e non si può scrivere su questi argomenti . A difendere la censura invece la professoressa Fiamma Nirestein, storica di formazione, che ritiene pericolosa l'argomentazione del libro perchè così spinosa da poter essere oggi un ulteriore appiglio per i nemici di Israele e per i terroristi antisemiti. E porta ad esempio un'intervista televisiva di una rete araba in cui si travisano i contenuti del libro e si afferma che questi sacrifici di sangue avvengono addirittura oggi.
Credo che i terroristi, agiscano nella totale assurdità e non abbiano bisogno di motivazioni perchè spinti solo da odio senza logica. Ma capisco anche la cautela e la paura di chi ne è vittima.
Forse se non si è ebrei non si può capire, ma l'autore che è ebreo era davvero in buona fede quando ha scritto il libro lo dimostrano le lacrime di dispiacere nell'intervista di Mentana.
L'ideale, come dice Arturo Ferrari, direttore della Mondadori sarebbe stato circoscrivere il libro ad un ambiente accademico fatto di bibliografie tecniche e specifiche.
Secondo Corrado Angius ospite di Matrix i libri si confutano con altri libri e non con la censura... Già, sarà anche giusto ma Angius non ha titolo per dirlo...lui in particolare teme la censura come la peste, basta guardare al libro che ha appena pubblicato con la Mondadori, una serie di elucubrazioni infantili che demoliscono ogni verità cristiana in cui credono milioni di fedeli... Quanti libri irriverenti e anticristiani vengono scritti oggi su Gesù senza che la Chiesa possa permettersi di porre un veto? C'è chi lo fa unicamente per guadagnarsi un bel gruzzoletto perchè l'argomento tira..lo sanno bene gli editori.
Tornando al libro di Toaf mi auguro e auguro al popolo ebreo che la situazione migliori davvero nei suoi confronti, perchè non debba mai più tremare per l'uscita di un libro e per nessun altro motivo.

Teresa Manicardi ©

Tuesday, February 06, 2007

"C'é tanta buona sanità in Italia...!"

Se le ultime vicissitudini della sanità italiana non sono ancora sufficienti a far vergognare il ministro Livia Turco per la situazione disastrosa in cui versano molti ospedali italiani...non sò a cosa dobbiamo arrivare.
Con un governo di destra sicuramente ci sarebbero già state manifestazioni di piazza dell'opposizione per chiedere le dimissioni del ministro (vedi la persecuzione al ministro Letizia Moratti), ma di dimissioni la Turco non ne parla affatto anzi, continua imperterrita a ripetere, scandendo bene le parole quasi come un'automa: "C'è tanta buona sanità in Italia, c'è tanta buona sanità! Proprio tanta"
E l'abbiamo visto tutti quanta. Se c'è che lo dimostri! Se c'è non è certo per merito suo.
A settembre aveva ripetuto che casi come quello dell'uomo morto a due passi dall'ospedale di Torino (perchè ai medici non è consentito uscire dall'edificio per portare soccorso), non si sarebbero mai dovuti ripetere! E' di oggi la notizia di un altro uomo morto davanti al pronto soccorso dell'ospedale Santa Croce di Moncalieri (Torino), dove si era recato dopo un malore che lo aveva colto pochi minuti prima. Se si tratti di malasanita', lo stabilira' l'inchiesta della procura di Torino, dopo la denuncia effettuata dai carabinieri della compagnia di Moncalieri. Ma chi paga in questi casi? I medici che hanno rispettato una circolare del comune? Non mi sembra giusto.
Per non parlare del caso drammatico della giovane Federica Monteleone, la sedicenne entrata in coma dopo un banale intervento di appendicectomia nell'ospedale di Vibo Valentia, durante il quale si era verificato un black-out elettrico. Sono stati celebrati i funerali della giovane alla presenza dei familiari, dei compagni di classe e di 5000 persone.. Le parole del Vescovo nell'omelia sono state molto forti nei confronti del personale che ha a che fare tutti i giorni con i malati negli ospedali.."siamo anime, non mucchi di ossa da contare.." ha detto concitatamente.
Ma da dove viene la buona sanità di cui parla Livia Turco? Come si fa a farla?
Sono i medici, quelli veri mossi da una deontologia professionale, da un'etica e da una moralità altissime ad essere la colonna portante della sanità in Italia; tutti gli altri, quelli che ruotano attorno all'ambiente ospedaliero come sanguisughe senza adempiere bene al proprio dovere giocano con la nostra salute come con la roulette russa.
Io la conosco la "buona sanità" di cui parla la Turco perchè per me ha sempre significato una cosa sola:
un papà che tornava a casa a notte fonda dai suoi 6 figli per dirigere bene il suo ospedale; un papà che nel terremoto del Friuli ci ha lasciati al sicuro ma spaventati in una tenda in giardino per correre all'ospedale a ricoprire il suo ruolo e dare un sostegno al personale e ai pazienti; un papà-un medico che non ci ha mai detto nemmeno se avevano ricoverato il nostro migliore amico per rispettare il diritto alla privacy di ogni degente. Che non ci ha mai raccomandato con nessuno perchè era giusto che ce la facessimo con le nostre gambe. Che a 73 anni lavora ancora come professionista continuando ad aggiornarsi e a studiare per la passione del suo lavoro.
Non è per fare un encomio a mio padre che ho detto questo anche se lo merita, ma perchè fà parte di una "razza" sempre più rara...quella dei medici innamorati della professione.
E' di questa buona sanità che c'è bisogno, di ospedali che siano aziende di professionisti ma anche famiglie di persone, che compiano ogni gesto in maniera eticamente e deontologicamente perfetta.
E questo manca, lo dimostra il fatto che di fronte ai recenti fatti di cronaca non c'è mai stato nessuno che uscendo allo scoperto abbia detto onestamente: sono stato io, ho sbagliato e sono pronto a pagarne le conseguenze.
I giovani che si apprestano a studiare medicina dovrebbero interrogarsi profondamente sulle motivazioni di questa scelta. I medici anziani che stanno lasciando la professione dovrebbero guidare i giovani torocinanti con la loro esperienza umana prima ancora che professionale.
Perchè il ministro non pensa a sfruttare queste risorse?

Teresa Manicardi ©

Wednesday, January 17, 2007

ERBA AMARA




L'assurdo riempie da più di un mese le pagine dei quotidiani e dei telegiornali nazionali. La tragedia che si è consumata ad Erba in provincia di Como in una graziosa corte di appartamenti vissuti da gente apparentemente normale, apparentemente tranquilla sembrerebbe un film di Alfred Hitchcock e invece è realtà. La storia la sappiamo tutti ormai a memoria. Sono stati i vicini di casa, i coniugi Romano a fare strage di una famiglia innocente: del piccolo Youssef di 2 anni, della mamma Raffaella Castagna, della nonna del bambino, Paola Galli e di una vicina di casa, Valeria Cherubini; unico sopravvissuto, il marito della Cherubini Mario Frigerio ridotto in fin di vita. Le armi usate sono dei coltelli da cucina come nei delitti passionali.
E il fuoco per cancellare ogni colpa.
Dai racconti emerge la figura di Angela Rosa che 'carica a molla' il marito, un golem di forza erculea senza volontà propria, aizzandolo negli anni sempre piu' contro i vicini di casa.
La fase attuativa del delirante progetto di morte e' scattata alle 17 di quel lunedi' 11 dicembre quando uno dei due coniugi ha staccato la corrente dal contatore di Raffaella Castagna cosi' come risultato dai tabulati Enel gia' acquisiti dalla procura di Como.
Quando Raffaella e' tornata dal lavoro e con lei c'era la mamma Paola Galli e il piccolo Yuossuf ha dovuto lasciare aperta la porta per far filtrare un po' di luce.
Con questo stratagemma i due coniugi ne hanno approfittato per entrare e compiere il massacro che loro sostengono non essere stato premeditato. Aggrappandosi alla non premeditazione e forse all'infermità mentale le due belve cercheranno di farla franca e ottenere il meno possibile della condanna.
Quello che più mi colpisce è la cattiveria e l'invidia che hanno guidato la mano di queste due persone ordinarie e squallide, nauseate dalla loro vita senza sapore (a cui non hanno saputo darlo)..(ordinarie come le descriveva Sordi nel film: "un borghese piccolo piccolo"). Non si tratta di persone malate...sarebbe troppo facile spiegarlo così, dobbiamo capire che l'essere umano può arrivare a tanto se non possiede una coscienza che dia ordine alle cose e un senso del rimorso, e c'è n'è tanta di gente così..inutile stupirsi! Anche Saddam Hussein allora avrebbe potuto essere considerato malato di mente, ma fu la crudeltà a muovere ogni suo gesto politico.
Con la stessa decisione vanno inquadrati i delitti come quello di Erba. Dovremmo iniziare dall'educazione dei giovani che stanno crescendo oggi in questa società: se un mio collega di 24 anni si infastidisce sentendo il tono garbato di un altro collega al telefono definendo quella persona "deficiente e inutile!" significa che c'è una enorme confusione su cosa è giusto e cosa è sbagliato, su cosa è buono e cosa è cattivo. Perchè nessuno si è preso la briga di insegnarglielo a sua volta, magari con qualche bello sculaccione...ma questa è un'altra storia.
Un altro elemento che emerge con forza dalla strage di Erba è la figura dignitosa del giovane Azouz capofamiglia scampato alla strage, su cui erano caduti i primi sospetti. Ora è solo, senza il suo bimbo e la famiglia che amava e vuole giustizia da un Italia che non lo ha accolto bene e che non lascerà finchè non vedrà celebrarsi la condanna delle due belve. Non condivido invece l'atteggiamento di chi parla già di perdono, è giusto mantenere la calma e non fomentare altro odio ma il perdono si dà a chi è pentito e chiede di essere perdonato: i coniugi Romano non hanno mostrato nè pentimento nè rimorso. Cerchiamo nel nostro piccolo di migliorarci e riflettere sulle volte che abbiamo odiato tanto qualcuno... ne valeva la pena?

Teresa Manicardi ©

Friday, January 12, 2007

In - Sanità



Da lunedi' l'accesso al pronto soccorso per i casi a gravita' zero, i cosiddetti 'codici bianchi', costera' 25 euro in tutta Italia. Finora era previsto un ticket solo in 12 regioni. In Friuli ci siamo autotassati con il ticket del pronto soccorso già da anni, non c'è stato bisogno della finanziaria di sinistra perchè offrissimo il nostro modesto obolo alla sanità..
E a chi si preoccupa per le code kilometriche che questa novità causerà rispondo che con un po' di organizzazione ciò non avverrà, il pagamento del ticket può avvenire tramite le macchinette automatiche apposite collocate nella hall dell'ospedale. Un 'altra previsione da sfatare è quella che vedrà cessare i famosi falsi allarmi e le corse all'ospedale per una semplice febbre, non smetteranno certo per il costo del ticket.
La gente è molto sensibile alle questioni di salute, e proprio le classi meno abbienti che sono forse le più allarmiste perchè meno informate diagnosticamente pagheranno cara la loro ignoranza, ingiustamente. Anche il pronto soccorso pediatrico attualmente in Friuli si paga, altra ingiustizia.
I bambini e gli anziani hanno organismi più deboli e anche una semplice febbre trascurata può tradursi in qualcosa di più grave.
Loro dovrebbero essere assolutamente esentati dal ticket. Pare infatti che oltre alle novita' anche per visite specialistiche ed esami, saranno esentati anche i minori fino a 6 anni e gli anziani con redditi inferiori ai 36 mila euro: 27 milioni di italiani. Le due misure dovrebbero portare nelle casse dello Stato circa 823 milioni di euro. Un'altra bella salassata per gli italiani vittime di questa finanziaria avversa e davvero poco strategica.
Sarei stata capace anch'io di far rientrare soldi nelle casse dello stato aumentando i costi di qualsiasi servizio pubblico, non servivano certo brillanti menti politiche! Perchè non si sono cimentati invece in nuovi mercati esteri, nella promozione e vendita di prodotti italiani e di know how italiano all'estero? Nello sfruttamento della creatività di molti giovani italiani brillanti e preparati?...
Perchè questo governo forse non ne ha le capacità o, cosa ben più grave, nemmeno l'intenzione.
Che nostalgia di Berlusconi!
C'è una metamorfosi in atto? Stiamo diventando un vero popolo comunista dove la gente deve essere povera, e lo stato ricco? Solo così, venendo depauperati di ogni proprietà privata, potremo finalmente diventare un unica massa obbediente? C'è poco da scherzare se si guarda a tutte le applicazioni drammatiche del comunismo nel mondo. Peccato che il 50% degli italiani che non li aveva votati non sia affatto d'accordo...e anche quelli che li hanno votati risultano sentirsi piuttosto delusi e traditi.
E' possibile che il controllo dell'igiene e profilassi dell'ambiente ospedaliero da parte del ministro Livia Turco debba avvenire solo dopo una soffiata di un giornalista a Striscia la Notizia-su Mediaset? Ma dove siamo? Nello Stato Libero di Banana? Un Gabibbo e un Tapiro hanno più potere di una riforma?Con conseguente "sputtanamento" nazionale il ministro è stato costretto a muoversi e a prendere i dovuti provvedimenti.!
Temo che alcune personalità politiche (anche alcune delle pochissime donne purtroppo), giunte ad alti livelli perdano di vista il perchè del loro ruolo e della loro professione: il primo fra tutti è il servizio al pubblico, non al pubblico televisivo (come dimostrano troppe presenze ai talk show) ma alla gente, ai lavoratori-allo Stato che siamo noi.

Teresa Manicardi ©

A morte la pena di morte?




Fra tutte le battaglie combattute dall'onorevole Pannella e dai suoi radicali a suon di scioperi della fame (o diete programmate?), quella per la moratoria della pena di morte nel mondo, mi trova insolitamente d'accordo con lui. È paradossale condannare un uomo perchè ha ucciso un altro uomo ed ucciderlo a sua volta legalmente, si insegna che il reato non è l'uccidere ma essersi fatti beccare. Nello stesso termine "giustiziare" c'è la parola "giustizia" che dichiara quanto sia giusto uccidere. E' un controsenso.
Siamo europei e siamo un popolo antico, dalle profonde radici storiche, siamo tenuti a uno scatto qualitativo umano di chi giudica, ad una civiltà che sia di esempio anche agli americani e agli altri stati che praticano la pena di morte.
Ma l'errore che hanno fatto i sostenitori di questa battaglia per la moratoria, è stato forse quello di utilizzare un testimonial scomodo come Saddam Hussein dittatore e genocida indiscusso anziché uno dei numerosi anonimi detenuti sospesi nel limbo del braccio della morte.
Certo, la scelta del detenuto Saddam vale anche come provocazione: "se sei contro la pena di morte lo devi essere per tutti i casi".
Chi non ha provato un senso di angoscia nella visione del volto del dittatore col cappio al collo?..È un essere umano, abbiamo il diritto di togliergli la vita? Qualcuno potrebbe rispondermi con le immagini dei kurdi gassati senza pietà fra le loro povere case. Ma la morte non porta a pacificazione. La morte di un dittatore ancor meno, non colma minimamente il dolore delle vittime, rischia di farne un martire per i fanatici. Tenere in vita e in detenzione Saddam Hussein, magari ai lavori forzati, avrebbe compensato almeno in piccolissima parte le enormi sofferenze che ha procurato ai kurdi e agli iracheni negli anni della sua dittatura.
Mi chiedo anche: dove eravamo noi europei, dove erano le Nazioni Unite e L'America mentre Saddam Hussein massacrava indisturbato il suo popolo? Ha dovuto dar fuoco ai pozzi petroliferi perchè qualcuno si interessasse alla sua condotta? Anche l'omissione di soccorso è un reato!

Teresa Manicardi ©

Tuesday, November 28, 2006

SOS MAMME DEPRESSE!!




Sono argomenti delicati e molto tristi ma denunciano un malessere nascosto che nella nostra società sta prendendo piede indipendentemente dalle fasce sociali ed economiche. La depressione post parto può colpire qualsiasi donna e può essere molto pericolosa, i primi a correre ai ripari dovrebbero essere i familiari troppo spesso assenti e distratti. Qualche giorno fa nel vicentino un uomo Paolo Balasso, 39 anni, concessionario auto, è tornato a casa in tarda serata e ha trovato il figlioletto neonato di 9 mesi apparentemente addormentato nel lettino.
Della moglie nessuna traccia: l'uomo ha chiamato la donna al cellulare, lei ha risposto dicendo che sarebbe tornata presto, ma piu' tardi il marito ha controllato di nuovo il bambino facendo purtroppo un' amara scoperta, il bimbo non era addormentato ma morto..soffocato. L'allarme immediato alle forze dell'ordine da parte dell'uomo. La donna, incinta di sei mesi, e' stata trovata la sera stessa con una gamba fratturata sul greto di un fiumiciattolo sotto il viadotto di Valli del Pasubio dal quale si era gettata tentando il suicidio. E' sotto choc, in stato confusionale all'ospedale, non ricorda nulla di quanto accaduto la notte precedente. Francesca Bernardi questo il nome, 34 anni di Pieve di Belvicino, piccola frazione di Torre Belvicino (Vicenza), ora e' accusata di aver strangolato il figlioletto di nove mesi: omicidio volontario il reato ipotizzato dal pm Vartan Giacomelli. Del presunto delitto lei non ricorda nulla, come ripete dal letto del reparto psichiatrico dell'ospedale di Thiene (Vicenza). In attesa di un nuovo interrogatorio e dell'esito dell'autopsia sul corpo del piccolo di nove mesi, la madre omicida e' piantonata dai carabinieri mentre il pm sta decidendo sul suo fermo. Argomento di cronaca nera come un altro o segno di una solitudine, di un abbandono, di un disagio che sempre più spesso le puerpere si trovano a dover affrontare da sole? Parlando con un'amica assistente sociale è emerso che comunque una donna di 34 anni non è una ragazzina di diciassette e dovrebbe sapere a chi rivolgersi e come muoversi accorgendosi di un malessere. Ma la depressione è una brutta bestia e può colpire chiunque, e secondo me è già difficile diagnosticarla per un medico specialista figuriamoci per chi ne soffre. Quello che mi fa riflettere è la situazione sociale di queste neo-mamme trentenni. Una famiglia piuttosto benestante con un marito che lavora molto e fino ad ora tarda... forse sottovalutando troppo il malessere della moglie. I vicini amici, i parenti che fanno qualche saltuaria visita....ma non basta a far sentire meno sola una mamma depressa che si trova a dover fare tutto in casa. E' vero a 34 anni apparentemente una donna è matura sotto molti aspetti, forse ha provato le fatiche dello studio, della laurea, del lavoro fuori casa, di ore e ore passate in treno e metrò, le fatiche delle pubbliche relazioni, delle riunioni di lavoro, dell'antagonismo professionale, ma fare la mamma è un'altra cosa. E' proprio un'altra parte del cervelllo che è interessata, è un mix di emotività, fisicità, cuore, amore, nervi, stress. E all'inizio sei come una ragazzina confusa di fronte ad una montagna troppo grande e ripida da scalare. Ecco perchè esistono i centri d'ascolto, i consultori, gli psicologi, ma prima di tutto i familiari, sono loro a dover dare aiuto e a rivolgersi alle strutture giuste. E per arrivare all'infanticidio ne deve aver dati parecchi di segnali questa donna, soprattutto a chi le stava vicino e le vuole bene. Avendo un bimbo di nove mesi anch'io devo riconoscere l'importanza di aver avuto un sostegno almeno all'inizio, da mia mamma che mi portava qualche cosa da mangiare per evitarmi l'impegno di cucinare. O da una sorella che portava il bambino a fare una passeggiata di 20 minuti permettendomi di fare una doccia, truccarmi, vestirmi. Sono le donne as operare questo mutuo soccorso di solito. La solidarietà fra donne può salvare la vita. L'indifferenza porta ai drammi, ecco perchè su questi casi si dovrebbero aprire indagini sul coinvolgimento e sulll'omissione di aiuto di familiari e conoscenti. Non posso che compatire questa povera mamma di Vicenza che forse non ha avuto nessuno e oltre alla fatica di tirar su quel neonato si è ritrovata con la gioia/fatica di un 'altro bimbo in arrivo. Senz'altro non era in sè quando ha compiuto quell'orribile gesto perchè è tale l'impegno e la felicità di avere un bimbo che una mamma in piena coscienza non ditruggerebbe mai il risultato di tanta fatica. E' come uccidere se stesse.

Teresa Manicardi

Tuesday, November 14, 2006

MONA BOMBER

UNABOMBER (identikit di Theodore Kaczynski terrorista catturato in America dopo anni di ricerche)

Il Friuli è una terra genuina e ospitale, ricca di paesaggi diversi, di Alpi, di mare, di divertimenti, svago e ottimi piatti tipici. Ma in questa bella regione da più di dieci anni imperversa un ' ombra scura che semina angoscia e terrore, è l' Una Bomber, detto anche Mona Bomber per dargli il giusto appellativo. Il "grande vigliacco" ha scombussolato la serena vita dei friulani con i suoi ordigni, ormai più di trenta dal '94 ad oggi, piazzati in ogni parte della regione e sotto ogni mentita spoglia possibile e inimmaginabile: tubi, bottiglie galleggianti con dentro un messaggio, uova fresche, tubetti di conserva, candele votive, ovetti di plastica e come nell'ultimo caso che ha visto per vittima una bambina, un evidenziatore colorato! . A farne le spese sono state numerose persone ignare di ciò a cui stavano andando incontro raccogliendo incuriositi quegli oggetti apparentemente innoqui e rimaste poi gravemente mutilate senza sapere il perchè. Dopo molti anni le indagini si sono fatte serie e programmate. Nei primi anni è addirittura mancato un coordinamento, una banca dati e vi è stata una frantumazione degli organi che si sono occupati del caso. Comunque oggi hanno prodotto un nome, quello dell'ingegnere aeronautico pordenonese Elvio Zornitta, sposato e papà di una bambina. L'ingegnere è stato "incastrato" dalla prova delle forbici: sembra fosse in possesso di una forbice la cui lama avrebbe un piccolo difetto corrispondente ad una imperfezione del profilo di un lamierino trovato in uno degli ordigni. Il Procuratore di Venezia Vittorio Borraccetti dice di non volersi esprimere ancora prima della verifica dell'incidente probatorio che darà il responso sull'analogia, nel frattempo però la vita dell'ingegner Zornitta è ormai rovinata ed infangata per sempre. Nonostante sia risultato negativo al test del DNA ed essere numerosi gli ordigni esplosi da Una Bomber anche mentre lui era tenuto sotto stretta sorveglianza dalla Polizia, per l'accusato si prospetta una battaglia difficile e dall'esito incerto. Personalmente gli auguro di essere colpevole, altrimenti non so come faccia a non impazzire dal dolore per un'accusa così infamante. Certo se non fosse lui l'Una Bomber con le indagini si sarebbe punto a capo e ci sarebbe davvero da vergognarsi che in 12 anni di verifiche, (che hanno visto coinvolta anche Schotland Yard) nessuno abbia trovato altro elemento in più rispetto a quelle semplici forbici. Pare che addirittura l'intuizione delle forbici non sia nemmeno opera di un investigatore ma di un semplice poliziotto che era lì di passaggio... Ma quanti sono i casi irrisolti in Italia? E quanti innocenti senza giustizia non solo fra le vittime accertate ma anche fra chi potrebbe venire accusato e incarcerato ingiustamente. Vuoi per superficialità, vuoi per negligenza...c'è da pregare davvero di non finire mai in tali "gravi ambasce"!

Teresa Manicardi

Monday, October 23, 2006

RIUNIONE DI GABINETTO.

Se avesse saputo che anche in politica avrebbe avuto a che fare con le soubrettes, il portavoce del Coordinamento nazionale di Forza Italia Elisabetta Gardini avrebbe forse preferito rimanere dietro alle telecamere anzichè alle Camere. Tutti a darle addosso a più non posso perchè ha osato indignarsi alla vista del deputato Vladimir Luxuria, al secolo Vladimiro Guadagno, fra le mura della toilette delle signore. La Gardini lo aggredisce: «Luxuria esca dal bagno» «Tu sei un uomo, non puoi stare qui: devi andare in quello degli uomini». L'esponente di Rifondazione risponde: «Sono sotto choc»
"ma insomma...un pò di tolleranza" l'apostrafa il Presidente Bertinotti. “Evidentemente donne si nasce, ma signore si diventa…” replica ancora scioccato il signor Vladimiro .
Si difende la Gardini: «La mia è stata una reazione fisica, di pancia. Proprio non mi aspettavo di trovare un uomo nei nostri bagni. Credevo che la questione fosse stata risolta da tempo e trovare Guadagno lì mi ha provocato un trauma. E spontanemante gliel'ho detto. Adesso mi rivolgerò ai questori affinchè trovino una soluzione. Tanto più che il mio disagio è quello avvertito da tante colleghe. Comunque trovo assolutamente eccessivo che la questione, di organizzazione interna, sia stata portata all'esterno. Mi vergogno che si dia una immagine così di basso profilo del Parlamento. Se avessi saputo, sarei stata zitta...».
ed ha ragione, se per l'approvazione di decreti molto più urgenti e seri bisogna aspettare mesi se non anni , la questione del bagno di Luxuria verrà discussa subito in una riunione dei capigruppo immediata e apposita. Eh già, quando le scocciature si hanno in casa meglio togliersele subito di dosso, per i poveri cittadini che hanno fame di giustizia vera..."che mangino brioches" come dicevano a Versailles ...che qua si deve discutere delle sembianze più o meno femminili di un trans. Non voglio essere dura con loro ma ho percepito un'aria di pesante maschilismo in questa questione anche da parte di chi le donne le tiene a modello e le vorrebbe imitare. Usare il bagno delle signore fa sentire più donna chi donna non è? Già, perchè una vera donna caro-a Luxuria non si preoccuperebbe troppo di cosa dicono i signori maschi. Lo dico perchè mi ha offeso la sua frase quando dice: «Ma io, che devo fare? Io vado nei bagni del sesso del quale mi sento. Se andassi in quello degli uomini, credo proprio che metterei in imbarazzo i colleghi maschi ." Dell'imbarazzo delle colleghe donne però se ne infischia. Comodo prendere solo il meglio di ogni sesso..Ho molti amici uomini gay (che non hanno avuto bisogno di troppi travestimenti per affermare la propria omosessualità), ma anche se sono miei amici ed hanno tantissimi pregi come la sensibilità, la competenza femminile, la dolcezza devo ammettere che nei confronti delle donne purtroppo sono spesso acidi e criticoni. Persino le parolacce le dicono tutte al femminile. Si vede che non si ricordano più di che sesso era la creatura che li ha messi al mondo... con tanta fatica.

Teresa Manicardi